Al centro dell’appuntamento, la conferenza a due voci dello psicoterapeuta Andrea Vianello (nella 2° foto con me e le artiste) e del botanico e simbolista Gaspare Licandro ha esplorato le figure archetipiche del serpente e della rosa, scavando tra alchimia, mitologia e psicologia.
Vianello ha guidato il pubblico in un percorso simbolico legato alla rosa pentamera, al suo significato junghiano e al ruolo della rosa bianca e rossa nella tradizione occidentale, per poi soffermarsi sul Roman de la Rose, testo allegorico medievale che ha ispirato anche le opere artistiche esposte. Licandro ha invece approfondito l’iconografia del serpente, partendo dalle civiltà assiro-babilonesi fino alla mitologia greca, con particolare attenzione alla figura di Ermes e del suo caduceo, e alla dea Iris, considerata la sua precorritrice alata.
In parallelo al dialogo simbolico, la performance del maestro orafo Francesco Pavan (nella 5° foto), che ha dato dimostrazione della forgia di due rose – una d’oro e una d’argento – secondo l’antica tecnica su osso di seppia, rievocando in chiave alchemica l’unione degli opposti